5x1000 UniBg: la ricerca si trova qui
Perché donare a UniBg?

Scegliendo di devolvere il tuo contributo all’Università degli studi di Bergamo, potrai dare valore a una ricerca che genera valore pubblico.
Grazie al tuo sostegno, aiuterai le attività di ricerca dell'Ateneo e finanzierai progetti che riguardano tutti noi, il mondo in cui viviamo e il nostro futuro.
Devolvere il 5x1000 non ha alcun costo per te, ma con una semplice firma puoi fare la differenza!
Per devolvere il 5x1000 all'Università degli studi di Bergamo è sufficiente inserire il codice fiscale dell'ateneo (CF 80004350163) nel riquadro apposito della dichiarazione dei redditi.
Chi può donare il 5x1000?
- Compili la dichiarazione dei redditi abitualmente?
Non devi far altro che allegare il pdf, stampato, compilato e firmato, alla dichiarazione.
- Sei esonerato dall’obbligo di presentazione della dichiarazione (perché lavoratore dipendente o per altri motivi)?
Puoi comunque decidere di donare 2, 5 e 8 per mille!
Presenta il modulo stampato, compilato e firmato in busta chiusa - sulla busta scrivi "destinazione cinque per mille IRPEF" e indica tuo cognome, nome e codice fiscale - entro il 30 novembre 2022:
- Allo sportello di un ufficio postale;
- Al commercialista o al CAF;
- Attraverso i servizi telematici dell'Agenzia delle entrate
Se hai domande ti consigliamo di consultare la sezione dedicata dell'Agenzia delle entrate.
Come donare il 5x1000?
Per dare il tuo 5x1000 all’Università degli studi di Bergamo segui le indicazioni:
- Scarica la scheda CU già precompilata con il CF di UniBg e compilala in tutte le sue parti.
- Firma la casella Finanziamento della ricerca scientifica e delle università: abbiamo già inserito per te il codice fiscale di UniBg.
- Ricorda: donare il 5*1000 non va in contrasto con la possibilità di devolvere l'8*1000 e il 2*1000 a enti e associazioni e partiti politici di tua scelta.

Importi percepiti come contributo 5xMille
I ricercatori raccontano i propri progetti
Alessandra Lagorio

"Hyper-local supply chain: analisi e modello dei processi decisionali a supporto delle filiere iperlocali" è il titolo della mia ricerca. Mi ha sempre interessato questo tema, fin dagli anni di dottorato, perché l'ottimizzazione delle consegne in ambito urbano può ridurre il traffico, i costi indiretti della distribuzione delle merci e gli agenti inquinanti, migliorando la qualità di vita di chi abita e vive la città. Ho avuto modo di analizzare da vicino la city logistics nelle sue forme contemporanee, dai servizi di consegna per il food e il grocery, a quelle più avveniristiche, come l'utilizzo dei droni. Oggi, in fase conclusiva del progetto di ricerca, sto cercando di valutare quali impatti possono avere tipologie di consegna alternative, come i micro-magazzini o i parcel locker presso nodi ad alta densità di traffico, come può essere l'università stessa, e quali passi deve ancora fare logistica per diventare 5.0. In altre parole, dovrebbe servirsi della tecnologia, mettendo l'uomo al centro della progettazione di servizi e soluzioni, non solo come consumatore, ma anche come cittadino e lavoratore. L'argomento mi ha portato a collaborare con il Politecnico di Torino, l’Ecole des Mines di Saint-Etienne e la Amsterdam University of Applied Sciences, con molte aziende di trasporto e logistica, nonché con associazioni come Confindustria Bergamo e FabLab Bergamo. Penso di essere molto fortunata a poter dedicare il mio lavoro ad approfondire tematiche che mi appassionano, cercando di trovare qualche (pur piccola) soluzione ai problemi reali del nostro tempo. Sotto questo punto di vista l’Ateneo è un ambiente molto stimolante, un’università giovane che offre molte opportunità di collaborazioni nazionali e internazionali per poter ampliare le proprie competenze e sviluppare ulteriormente la propria ricerca.